Giardinaggio naturale

Cosa significa “giardinaggio naturale”? È un giardinaggio che riguarda la lotta antiparassitaria senza l’utilizzo di prodotti chimici e tutto ciò che ruota attorno la concimazione.

Tag: Giardinaggio

Un giardino naturale è formato da un solido equilibrio biologico tra terreno, microrganismi, piante e animali, quindi è un luogo in cui si cerca di evitare la proliferazione di malerbe e infestazioni da parassiti. Il giardino biologico cela un mondo di piccoli segreti che vanno dalle giuste coltivazioni all’attrazione di tanti minuscoli organismi.
Il giardino naturale non ha un suolo “nudo” che potrebbe venire asciugato da sole e vento o diventare fangoso dopo la pioggia. Il suolo ideale è ricoperto da uno strato di pacciame che aiuta ad accumulare la giusta umidità e calore e nutre allo stesso tempo i microrganismi che contribuiranno poi alla formazione di humus. Il terreno non deve essere né compatto né povero. Ma il giardiniere ha tutti i vantaggi a portata di mano: basta innaffiare, concimare e zappare con moderazione. Grazie allo strato di pacciame si potranno poi raccogliere frutti sani (p.es. fragole). Quando porrete la pacciamatura fate attenzione a non formare uno strato troppo spesso (max. 10 cm) altrimenti alimenterete il pericolo di marciumi. Nei terreni più umidi e situati in zone ombrose basterà che lo strato vada a ricoprire il terriccio. Ricordatevi di rinnovarlo di tanto in tanto. Ancora un consiglio: la pacciamatura può anche essere formata da foglie di felce o di pomodoro che così terranno lontane le lumache dalle vostre piante d’insalata.
Il terreno non va vangato, bensì soltanto aerato con l’ausilio di un raschietto, un rastrellino o una piccola zappa. In estate ricordatevi di smuovere soltanto il terreno superficiale in modo che non si formino cavità nella terra. Per ottenere un terreno aerato e friabile vi consigliamo di cospargere anche del compost, del concime per piante verdi, della sabbia ed eventualmente del calcio.

Colture miste e rotazione delle colture

Per un buon raccolto bisogna dare importanza alle colture miste, che se disposte nel modo giusto si favoriscono a vicenda crescendo sane e difendendosi da parassiti. Le cosiddette “buone vicine” evitano la proliferazione eccessiva di malerbe e la riproduzione di massa di parassiti. Attenzione però che esistono anche piante che si danneggiano se poste una vicino all’altra; può accadere anche a piante appartenenti alla stessa famiglia, come nella Faboidee fagioli e piselli non vanno mai piantati gli uni accanto agli altri. Durante la piantagione bisogna pensare di non porre vicine tra loro piante con un fabbisogno differente di sostanze nutritive (p.es. alto e basso fabbisogno).
In breve: l’equilibrio di coltura viene rafforzato dalla rotazione che contrasta l’estrazione solido-liquida del terreno e migliora sia microclima che bilancio idrico. Così avrete il risultato migliore: potrete gustarvi degli ottimi ortaggi biologici che si conserveranno anche a lungo.

Occhio al pomodoro

Non perdete d’occhio la pianta di pomodoro che cresce! Eliminate i germogli di troppo, altrimenti la pianta non si svilupperà forte e sana. I germogli principali vanno lasciati crescere, invece quelli secondari, che sono sempre più sottili e crescono tra stelo e foglia, vanno eliminati semplicemente spezzandoli con un leggero colpo all’indietro o in avanti, direttamente verso il loro punto di crescita dal fusto.

È sconsigliato utilizzare un coltellino, perché tagliando i germogli ferireste la pianta, aumentereste il pericolo di trasmissione di malattie, soprattutto utilizzando lo stesso attrezzo su diverse piante. Se invece strapperete a mano il germoglio la ferita si asciugherà rapidamente e si formerà una barriera contro possibili malattie.

Consiglio:

Aspettate un paio di giorni per capire se si tratta di un germoglio primario o secondario.
I germogli che crescono tra stelo e foglia sono generalmente secondari.
I germogli che invece crescono sullo stelo tra le foglie sono solitamente primari.

I germogli delle piante a cespuglio non vanno potati.

Fitofora del pomodoro

Negli ultimi anno la fitofora compare sempre prima. Fino a 10 anni fa circa, l’infestazione compariva a fine coltura, invece oggigiorno i primi sintomi compaiono già a giugno. La fitofora è una forma di micosi che esplode se la pianta di pomodoro rimane bagnata o molto umida per più giorni. Se il lasso di tempo è più breve il fungo non si svilupperà velocemente e la pianta non perirà. La rugiada mattutina invece non disturba la coltivazione, basta che evapori in fretta. Le foglie colpite devono essere rimosse immediatamente, altrimenti le spore contagerebbero l’intera pianta.

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