Il rosmarino ha sempre goduto di una grande considerazione sino a partire dagli egizi, che ne ponevano dei rametti tra le mani dei defunti credendo che ne mantenesse la memoria nell’aldilà. A partire dai greci il rosmarino viene considerato una pianta afrodisiaca dalle proprietà magiche legate alla fertilità e alla fedeltà. Esso venne non solo bruciato come incenso, ma divenne un simbolo sacro legato ad Afrodite.
Il rosmarino è una pianta molto longeva e resistente e durante l’estate sopporta bene anche la mezz’ombra.
In vaso va innaffiato unicamente quando il terriccio è ben asciutto, in piena terra si irriga prevalentemente nei primi anni di vita o in periodi particolarmente asciutti. Concimiamolo unicamente in primavera con un prodotto organico liquido ogni 15 giorni se in vaso, ogni mese se in piena terra.
Il legame tra rosmarino e la dea Afrodite non solo è legato ai miti e alle leggende, ma anche alle sue caratteristiche più terrene.
Massaggiando mattino e sera la nostra pelle con il suo decotto, infatti, essa diventerà più liscia e splendente.
Il suo infuso, d’altro canto, se assunto combatte spossatezza, reumatismi, vertigini e disturbi del sistema nervoso donandoci energia e vitalità.
Consigliamo di raccogliere il rosmarino annualmente in piccole quantità. Nonostante esso tolleri una raccolta massiccia, meglio non esagerare. Tagliamo quindi al mattino con forbici disinfettate le punte del rosmarino; rami giovani senza fiori tra i 15 e 20 cm, stando ben attenti a non tagliare le ramificazioni più legnose della pianta
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