Avete seminato e poi avete concimato il terreno. Ora serve l’elemento chiave della vita: l’acqua.
La prima innaffiatura è molto importante
Innaffia il terreno, in maniera uniforme e con getto a pioggia, assicurandoti che l’umidità penetri di almeno 2-3 cm.
Puoi simulare il getto a pioggia puntando la canna dell’acqua verso l’altro o, meglio ancora, dotandoti di una lancia a doccia, che consente di innaffiare in maniera delicata, e spesso offre anche la funzione di nebulizzazione dell’acqua.
Ripeti l’irrigazione ogni giorno per quindici giorni, sospendendo solo in caso di piogge consistenti. Tenete sotto controllo l’umidità del terreno assicurandovi che resti costante. Il terreno non deve essere plastico come fango rappreso ma nemmeno secco da sbriciolarsi: deve essere compatto, umido, lavorabile. I veri professionisti usano un pluviometro, uno strumento in plastica che misura le precipitazioni e l’umidità del terreno.
Dopo le prime due settimane, si può ridurre l’irrigazione. Potendo scegliere, è meglio irrigare di giorno, nel tardo pomeriggio, specie quando comincia a farsi più caldo.
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