San Martino tra miti e leggende L’11 novembre si festeggia San Martino, ma quali sono le origini di questa festività Cristiana? Scopriamole assieme! Nato nel 316 d.C. in Ungheria, Martino di Tours, figlio di una famiglia romana, si convertì al Cristianesimo e nel 371 d.C. venne eletto vescovo di Tours. Dopo la sua morte, fu sepolto l’11 novembre 397 d.C. e successivamente proclamato santo. Martino è famoso per la sua iconografia che lo dipinge mentre taglia il proprio mantello per donarlo ad un mendicante nudo. La sua figura acquista autorità e rilievo soprattutto durante il suo mandato episcopale durato ben 26 anni. In tale periodo si prodiga per diffondere il Cristianesimo nelle allora campagne pagane della Gallia. È proprio il legame che instaura con la campagna che lo porterà al centro di riti e usanze della tradizione contadina, soprattutto in Francia e in Italia. Una data importante L’11 novembre è una data importante che ha origini antiche e che scandisce la vita nelle campagne. Tale data infatti segna la fine dell’annata agricola e prevede grandi festeggiamenti in vista dell’inizio dell’inverno. Alcuni studiosi sono anche convinti che in antichità l’11 novembre coincidesse con l’inizio del ciclo annuale. Ecco, quindi, che l’11 novembre si lega indissolubilmente con la tradizione e tutt’oggi, complice anche l’apertura delle botti di vino “novello”, la festività di San Martino viene sentita come un “Capodanno contadino”. Secondo la tradizione Cristiana, inoltre, dopo la festa di San Martino, si inizia il digiuno in vista del Natale, chiamato anche “Quaresima di San Martino” motivo in più per festeggiare e banchettare l’11 con carne, castagne e vino.