La salvia

La salvia è una pianta che sopporta lunghi periodi di siccità, va dunque annaffiata con parsimonia. La si innaffia abbondantemente invece al momento dell’innesto. Per quanto riguarda la concimazione, ne gradisce una sola, in autunno, meglio se con un prodotto di composizione organica.
Non esige potature particolari, possiamo tagliarla quando vediamo che diventa troppo ingombrante.

Sin dall’antichità la salvia ha goduto di un’ottima reputazione sia come pianta officinale che culinaria, tanto che Carlo Magno ordinò la sua coltivazione in ogni orto del suo impero.
Al tempo dei romani veniva chiamata infatti “salvia salvatrix” per le sue proprietà benefiche.

La tisana di salvia calma la tosse, cura il mal di gola e allieva i dolori gastrici.
In caso di febbre abbassa la sudorazione notturna. È consigliato far bollire la tisana per soli 3 minuti, manterrà così al meglio le sue proprietà medicinali.
Il decotto può essere utilizzato per pulire ferite superficiali date le sue proprietà disinfettanti. In antichità veniva utilizzato anche per velocizzare la cicatrizzazione di ferite più profonde.

Per una corretta raccolta della salvia consigliamo di tagliare le fronde più verdi e giovani con delle forbici disinfettate, lasciando alla base un rametto di circa 8-10 cm con 3 ascelle di foglie in crescita.